Enlighting Mind Il Muretto
Il Muretto

Il muretto
Scultura anamorfica
Resina
29 x 30 x 28,5 cm
1998
Il muretto è una ceramica da tavolo in cui si trovano unite prospettiva e anamorfosi,
scenografia prospettica costruita e prospettiva solida, scultura e policromia. L’osservatore
da un determinato punto di vista vede l’immagine dell’ingresso di un giardino, ma da altri
punti di vista, girando intorno, l’oggetto rivela forme inattese: il muretto sembra sciogliersi
al sole mediterraneo come in una dimensione surreale, onirica e favolistica, quasi fosse il
dettaglio di un paesaggio del passato e della sua arte che rivive in un’apparizione. Questa
opera rappresenta, nel percorso creativo di Stella Battaglia, il passaggio dalle anamorfosi
tradizionali, disegnate e dipinte, alla scultura: il muretto stesso distorce la materia delle
sue forme, producendo immagini discordanti. Le forme di questa piccola opera, sia pure
nella loro semplicità, vanno ad attingere alla tradizione della scenografia prospettica,
soprattutto quella costruita, con il caratteristico pavimento in salita e i suoi edifici tutti
raccorciati prospetticamente verso quello che era in origine il punto di vista del principe o
anche a quelle deformazioni oblique dell’architettura barocca e della cosiddetta prospettiva
solida.
STELLA BATTAGLIA
Scultrice (Accademia di Belle Arti di Firenze). Dopo un percorso nel campo della danza e del
teatro, si rivolge alle arti figurative focalizzandosi sul tema della prospettiva e dell’anamorfosi e
approfondisce lo studio sulle distorsioni ottiche in scultura. La riflessione sul rapporto tra visione e
oggetto, tra le due dimensioni dell’immagine e le tre dimensioni della scultura (2D - 3D), la porta
alla creazione di opere realizzate nei diversi materiali, tradizionali e sintetici, fino alle video
installazioni. Realizza particolari sculture anamorfiche in cui l’immagine di riferimento viene
sviluppata in complesse forme tridimensionali, sia distorte, sia frammentate, sia su diversi nuclei
tematici - figure, linee e prospettiva scenografica. L’immagine costituisce lo spunto per una forma
che si sviluppa nello spazio in modo ritmico e dinamico, mentre il movimento diventa l’elemento
fondamentale ed entra in risonanza con quello di chi osserva l’opera. Importante è la collaborazione
con il Museo Galileo, Istituto e Museo di Storia della Scienza, per cui ha realizzato, insieme a
Gianni Miglietta, installazioni per varie mostre nazionali e internazionali (a partire dal 2001, Nel
segno di Masaccio. L’invenzione della Prospettiva, Firenze, Galleria degli Uffizi) e laboratori
didattici sul tema dei rapporti tra visione e rappresentazione. Dal 2000 collabora regolarmente con
la Facoltà di Architettura, con seminari per il corso di Geometria Descrittiva e recentemente ha
tenuto alcune lezioni all’Accademia di Belle Arti di Firenze. L’Opificio delle Pietre Dure ha
richiesto la sua consulenza sulla prospettiva dei bassorilievi dei Pulpiti di Donatello in San Lorenzo,
a Firenze, e sulle proporzioni della Vittoria Alata di Brescia. Dal 2020 la sua ricerca trova
espressione anche in alcune singolari piccole sculture da indossare ovvero gioielli in argento,
metalli non preziosi e stampa 3D. Le sue opere sono esposte a Parigi, presso la Galerie BOA, e a
Pietrasanta, presso la NAG Art Gallery.