Questo studio, pubblicato su Physical Review Letters ( https://journals.aps.org/prl/abstract/10.1103/PhysRevLett.131.173402) dimostra come semplici geometrie quasicristalline possano ospitare un particolare stato della materia noto come “vetro di Bose”.
I quasicristalli sono strutture che riempiono lo spazio in modo regolare, ma a differenza dei cristalli non si ripetono mai. Partendo da questa semplice definizione gli autori si sono posti una semplice domanda: quanto è importante il concetto di periodicità in un sistema che obbedisce alle leggi della meccanica quantistica?
Utilizzando avanzate tecniche numeriche, gli autori sono giunti alla conclusione che, anche solo rimuovendo la periodicità della struttura reticolare, è possibile osservare fasi della materia in cui le particelle quantistiche non possono delocalizzarsi nell'intero sistema, ma solo in "pozze quantistiche" confinate (vetri di Bose appunto). Il risultato appena pubblicato è rilevante poiché sino ad ora si riteneva che per osservare le “pozze quantistiche” fosse necessario introdurre ingredienti aggiuntivi quali fonti di disordine nel sistema.
I quasicristalli sono strutture che riempiono lo spazio in modo regolare, ma a differenza dei cristalli non si ripetono mai. Partendo da questa semplice definizione gli autori si sono posti una semplice domanda: quanto è importante il concetto di periodicità in un sistema che obbedisce alle leggi della meccanica quantistica?
Utilizzando avanzate tecniche numeriche, gli autori sono giunti alla conclusione che, anche solo rimuovendo la periodicità della struttura reticolare, è possibile osservare fasi della materia in cui le particelle quantistiche non possono delocalizzarsi nell'intero sistema, ma solo in "pozze quantistiche" confinate (vetri di Bose appunto). Il risultato appena pubblicato è rilevante poiché sino ad ora si riteneva che per osservare le “pozze quantistiche” fosse necessario introdurre ingredienti aggiuntivi quali fonti di disordine nel sistema.
La figura mostra un esempio di vetro di Bose in un quasicristallino bidimensionale. Le “rotelle bianche” denotano una regione limitata ove le particelle sono delocalizzate, differentemente dai siti completamente pieni (rossi) o vuoti (blu).