I quantum dot sono all'intersezione tra la chimica e la fisica, senza contare le loro innumerevoli potenziali applicazioni, anche nel campo biologico.
Il nobel è stato assegnato in egual misura:
Ad Alexei I. Ekimov, fisico russo, per aver ottenuto nanoparticelle di cloruro di rame in vetro nel 1981 sfruttando trattamenti termici di vetri supersaturati di CuCl e aver dimostrato che la linea di assorbimento dell'eccitone variava la sua energia in base alla dimensione del nanocristallo, dimostrando pertanto la presenza di effetti quantistici dovuti al confinamento dei portatori; nascono così i quantum dot (termine che verrà coniato solo nel 1986).
Ad Louis E. Brus, chimico statunitense, che nel 1983 ha dimostrato la possibilità di realizzare quantum dot colloidali e di aver contribuito al loro studio, permettendo quindi di osservare effetti quantistici in soluzione. Brus è noto anche per l' "equazione di Brus" che lega l'energia dei fotoni emessi da un quantum dot al diametro della particella colloidale e alle altre proprietà del materiale.
A Moungi G. Bawendi, chimico tunisino-francese naturalizzato statunitense, che ha migliorato le tecniche di fabbricazione dei quantum dot colloidali inventando nel 1993 il metodo oggi chiamato "rapid injection method" o "hot-injection method" che permette la realizzazione di quantum dot altamente monodispersi (cioè non attaccati fra loro) e con una dispersione dei loro diametri estremamente bassa, proprietà impossibili da ottenere fino a quel momento.
Prof. Francesco Biccari